Alimentazione funzionale: perché devi conoscerla e usarla

Il cibo è qualcosa che non solo apporta calorie ma produce sempre un effetto. Effetto che non è mai neutro“.

Alessandro Bonetti

Perdona l’autoreferenzialità della citazione ma ti assicuro che non c’è cliente a cui non abbia detto, almeno una volta, questa frase. E sai perché? Perché dall’effetto del cibo, inteso come composizione dei pasti e loro cadenza durante la giornata, dipende buona parte del corretto funzionamento del nostro organismo.

L’interazione “Cibo – Funzioni organiche” regola, con il suo codice, l’equilibrio tra stato di salute, incremento della performance e rischio di malattia. 

Devi sapere che la conoscenza della dinamica e della cinetica del cibo (e di come funzionano gli alimenti che entrano in contatto con il nostro organismo) può far guadagnare salute prevenendo, curando e guarendo disturbi e patologie molto diffuse. 

Sfruttando i fini meccanismi che legano “cibo – ormoni – metabolismo” possiamo essere in forma più a lungo, conservando i geni della longevità, e ridurre l’incidenza di tumori, diabete, malattie cardiovascolari e degenerative del sistema nervoso centrale, i famigerati killer che affliggono la nostra epoca e che sono correlati alla Sindrome Metabolica. Questa condizione individua una serie di fattori di rischio, in particolare, l’aumento della circonferenza della vita, fedele indice della presenza di grasso viscerale, il mandante dei killer, localizzato nell’addome attorno agli organi vitali, negli epatociti, nei miociti e a livello epicardico. Nutrirsi in modo funzionale, ad ogni pasto, ha un decisivo impatto preventivo e terapeutico dal momento che “ogni pasto è un progetto ormonale”. 

È importante combinare gli alimenti tenendo conto non solo dell’equilibrio dei nutrienti, ma della capacità che ha il cibo di promuovere la liberazione di ormoni e neurotrasmettitori e di regolare l’equilibrio tra gli acidi grassi essenziali. Queste molecole sono determinanti per la distribuzione del tessuto adiposo a livello addominale o sottocutaneo, a livello del tronco e dei fianchi, influenzano l’umore, il ritmo sonno veglia, hanno un’azione tonica pro o anti infiammatoria e antiossidante, alterano l’equilibro del microbiota intestinale. 

Ricorda questo: gli effetti del cibo sono indipendenti dalle calorie contenute da ciò che assumiamo e sono, invece, strettamente correlati all’azione funzionale. La composizione nutrizionale degli alimenti, infatti, non è il determinante principale; la modalità di preparazione, la cottura e l’associazione con altri alimenti possono avere indicazioni e controindicazioni e possedere un effetto diretto sulle funzioni degli organi.

Quindi smetti di ragionare solo in termini di calorie perché non stai centrando il punto: un cibo dannoso, anche se apporta poche calorie, resta dannoso. Impara a pensare considerando l’effetto che produce al tuo organismo ciò che stai mangiando.

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